STIAMO PENSANDO DI CHIUDERE IL BLOG.
IL SOGGETTO A CUI È INDIRIZZATO, PROBABILMENTE TRAE GODIMENTO DAL VEDERSI POSTO AL CENTRO DELL'ATTENZIONE.
NOI NON DESIDERIAMO QUESTO...
NOI DESIDERIAMO SOLO CHE VENGA SOMMERSO DALLE SUE STESSE BUGIE.
La Mitomania
La pseudologia di cui la
mitomania fa parte, è la tendenza abituale ad inventare bugie, a cui
spesso crede l'autore stesso allo scopo di destare ammirazione,
compassione o comunque interesse negli altri. Rientrano in questo ambito
l'esagerazione, la millanteria, il falso ricordo, frequenti in soggetti
sicuri e fantasiosi, in realtà bisognosi di rassicurazione e conferme
che ottengono riducendo gli altri al ruolo di spettatori incantati.
La pseudologia è stata
considerata da K. Jaspers tra le forme di isteria, altri autori l'hanno
considerata come un meccanismo di difesa anticonflittuale che consente
di respingere, e nello stesso tempo di vivere in modo gratificante, un
avvenimento ambivalente, mitomaniacalmente distorto. La mitomania, o
mendacità patologica, è indotta dal bisogno che un soggetto ha di
valutarsi di fronte agli altri cercando, con storie fittizie o
fantasiose, di crearsi una sua notorietà.
Il mitomane talvolta è
cosciente della natura fantastica del suo racconto, talvolta invece
finisce con il crederci tanto è viva la sua partecipazione affettiva.
Fisiologica nel bambino che ancora confonde fantasia e realtà, la
mitomania diventa patologica in soggetti adulti costretti a sostituire
una realtà esterna o interna insopportabile con una fittizia.
Il mitomane, esperto nella
suggestione e nell’inganno, evita di esporsi al crollo depressivo che
può sortire dal deludente impatto con la vita reale. Questa patologia
dell’immagine di sé si trova spesso nelle personalità
isteriche-istrioniche, caratterizzate da mancanza di autonomia e forte
suggestionabilità, tendenza a lasciarsi andare alla propria
immaginazione e deboli tendenze alla sublimazione.
Dal punto di vista
diagnostico il DSM IV classifica la mitomania fra i disturbi del cluster
B tra i disturbi narcisistici e quelli istrionici, in cui nel primo la
preoccupazione per l’immagine è principale, nel secondo nell’interazione
sociale l’istrionico vuole apparire unico e positivo.
Dal punto di vista
psicoanalitico l’essenza di questa patologia dell’immagine del sé è
attribuita all’ideale dell’Io, vale a dire quella percezione di se
stessi che si vorrebbe avere per sentirsi adeguati sia alla oggettiva
realtà sociale, sia al sistema soggettivo dei valori e dei giudizi.
L’ideale dell’Io ha origini narcisistiche e indica l’aspetto del
Super-io preposto all’idealizzazione, cioè alla formazione e al sostegno
di quegli ideali verso cui tende ogni soggetto nelle proprie
rappresentazioni mentali e orienta le scelte in modo realistico.
Nell’idealizzazione più primitiva, il soggetto si propone di
riconquistare lo stato di onnipotenza narcisistica infantile, così
l’ideale dell’Io diventa l’Io ideale patologico, perché costruito sul
modello di narcisismo infantile.
(http://www.lilianamatteucci.it/la_mitomania.html)
SINTOMI
Nel linguaggio comune un mitomane è semplicemente una persona portata ad esagerare o ad inventare di sana pianta dei fatti riguardanti un’altra persona allo scopo di farne l’oggetto di un “caso” del quale si occupi la stampa, la televisione, etc. In terminologia psichiatrica invece la mitomania è una patologia ben precisa, appartenente al gruppo delle psicosi, caratterizzata dalla produzione di una sintomatologia delirante del tutto particolare. Il delirio del mitomane (perché di vero delirio si tratta, con tutta la sua gravità e la sua estraniazione dalla realtà) è caratterizzato dalla produzione di notizie, di indizi, di evidenze che tendono a mettere una terza persona al centro dell’attenzione. Il mitomane può per esempio inviare lettere anonime, diffondere comunicati, etc.; il grande sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa, per loro natura assetati di notizie e capaci di diffonderle con grande velocità ed efficienza, rappresenta per il malato a personalità mitomanica un ulteriore incoraggiamento. Qualche volta il “caso” creato dal mitomane non riguarda una persona esistente, ma una entità che rimane misteriosa ed anonima.
(http://medicinasalute.com/curare/malattia/mitomania-i-sintomi/)