IN CHE MODO SAREBBE ENTRATO IN POSSESSO DI UN DOCUMENTO COSÌ RISERVATO?
Ci può sembrare verosimile che il certificato di cui parla e sventola ai quattro venti sia il "SUO" Presidente, infatti se andiamo ad analizzare la Sua nota:
"LA VITA E LA MORTE RIMANGONO UGUALE... TESTAMENTO DI UN PRESIDENTE", a chiare lettere nero su bianco leggiamo:
1) non sono un vigliacco e per questo vivo ma un uomo sotto il peso della calunnia (e qua ci sarebbe da discutere, calunnie e insulti sono azioni compiute da Lei, reiteratamente.
2) se mai decidessi sappiate che le responsabili di questo sarebbero (altro punto dove chiaramente si capisce che è Lei ad aver bisogno di aiuto. Se lo desidera possiamo fornirle un dettagliato elenco di medici, naturalmente dopo lunga ricerca eseguita nel web con il motore di ricerca Google)
3) ho ancora troppi amici e troppe amiche per pensare di farla finita anche se le calunnie gettate in giro da queste signore pesano (altro punto interessante, dopo mesi e mesi di ripetute farloccate da parte Sua, caro Presidente, abbiamo raccolto tanto di quel materiale - foto delle Sue infamie e insulti - da poter scrivere un libro, cosa che non faremo per non creare un mostro, ma tutto il materiale raccolto è tornato comunque molto utile nelle querele presentato)
4) non so fino a quando terrò questo peso, questo è un appello agli amici ed alle amiche a starmi vicino (su questo punto preferiamo sorvolare).
5) Io voglio vivere ma il fango che mi hanno gettato addosso in questo tempo non è detto che mi soffochi mortalmente.....
Caro Presidente, le problematiche che Lei ha nel profondo si capiscono leggendo le sue righe e ribadiamo il concetto che debba farsi aiutare al più presto da personale qualificato, con questa nota (poi rimossa) Lei ha chiaramente creato un falso allarme, eh si, perché Lei ci ricorda in alcuni comportamenti il dottor Jekyll e il signor Hyde:
«Dalla mutevole inconsistenza delle nebbie che si erano troppo a lungo beffate di lui, guizzava fuori all’improvviso il presentimento inequivocabile di un demonio.» [R.L.Stevenson]
«Ma l’intrinseco dualismo delle mie intenzioni gravava su di me come una maledizione, e mentre i miei propositi di pentimento cominciavano a perdere mordente, la parte peggiore di me, così a lungo appagata, e di recente messa alla catena, prese a ringhiare. (...) e come accade a chi persegue vizi privati, alla fine cedetti agli assalti delle tentazioni. (...) e questa breve condiscendenza al male che avevo in me finì per distruggere l’equilibrio della mia anima.» [R.L.Stevenson]
Ossequi Presidente!!!